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mercoledì 15 febbraio 2023

Joe Natta tra blues e western - Due nuovi album per il cantautore lucchese

 Joe Natta tra blues e western - Due nuovi album per il cantautore lucchese

La vena creativa del cantautore lucchese Joe Natta continua a sfornare brani musicali molto interessanti che stavolta spaziano dal genere western al blues, ma prosegue anche nel suo ‘raccontare in note’ le nostre leggende lucchesi. Dell’artista sono infatti appena usciti in contemporanea due nuovi album: il primo si intitola: Blues per Gatti Neri mentre il secondo è un concept album dal titolo Tramonti sul Far West, dedicato interamente a quel periodo di storia americana più o meno lungo tutto il XIX secolo.


“Sono molto appassionato di questo genere di storie – spiega Joe Natta – e ho voluto omaggiare con Tramonti sul Far West, in canzoni quei personaggi leggendari che hanno lasciato un segno indelebile dietro di loro, con un’attenzione particolare per i nativi americani. 
Canto infatti della pistolera Calamity Jane, del fuorilegge diventato avvocato John Wesley Hardin, di El Muerto (un cavaliere senza testa che cavalcava un cavallo cieco), di Jesse James, di Cavallo Pazzo, Tecumseh e molto altro. C’è pure una ballata d’amore dedicata alla bellissima quanto ingenua Rose Dunn, innamorata del fuorilegge George Newcomb, quando era ancora giovane. Invece Blues per gatti neri rappresenta un’anticipazione a questo concept album in quanto contiene alcune canzoni dedicate ad altri personaggi del Far West come ad esempio Buffalo Bill e Toro Seduto, che, tra l’altro, nell’ultima parte della loro vita hanno lavorato assieme nell’omonimo Circo di Cody. Ma non mancano i temi più vari nei 16 brani che compongono questo lavoro. Un album eterogeneo che spazia dalla classica ballata a pezzi prettamente folk e rock. Il titolo è un omaggio allo scrittore francese Boris Vian”.


Entrambi gli album sono disponibili sui principali store digitali e in streaming su YouTube. Tra i progetti futuri a cui sta lavorando c’è il completamento di un nuovo volume di canzoni per il progetto Leggende Lucchesi dedicato alla riscoperta in musica di tutte quelle storie e leggende che fanno parte del prezioso patrimonio orale di tutta la provincia di Lucca.


“Quest’anno inoltre – precisa Joe Natta – sono 10 anni da quando abbiamo fondato il trio acustico Joe Natta e le Leggende Lucchesi formato da me, Silvia Talassi in arte Ylis e Massimo Rapezzi in arte Fabio Rapatmax. Il nostro gruppo è ormai da un decennio impegnato per la riscoperta di quell’affascinante magia con la quale si sono formate le nostre radici, la nostra identità e il nostro passato: il folclore della provincia di Lucca. Ogni concerto è un viaggio musicale per (ri)valorizzare la tradizione orale e la memoria storica del nostro territorio che vanno sempre più scomparendo nella quasi indifferenza più totale. Il progetto musicale è quella di trasformare in canzoni le più belle leggende popolari di Lucca, Garfagnana e Versilia per incuriosire chi le ascolta e trasmettergli quella passione che si prova leggendo le splendide storie che ci hanno lasciato i nonni dei nostri nonni durante le suggestive veglie serali nei metati o davanti al fuoco del caminetto”.

(articolo tratto da Lucca in diretta)

mercoledì 25 agosto 2021

"Boschi, musica e leggende", evento speciale sul Monte Prana

"Boschi, musica e leggende", evento speciale sul Monte Prana  

Bentrovati, lettori! Oggi vi segnalo un evento davvero speciale, promosso dalla nostra associazione "Nati per scrivere", dove folclore, leggende, sport si incontrano! Scoprite di più!


“BOSCHI, MUSICA E LEGGENDE” AL RIFUGIO “LA CASA DEL MAESTRO”

UN EVENTO SPECIALE DEDICATO AL FOLCLORE LUCCHESE

Domenica 29 agosto

Rifugio “Casa del Maestro”

Monte Prana – Alpi Apuane (LU)


Sarà un evento speciale, dedicato al folclore lucchese, quello organizzato dall’associazione “Nati per scrivere” e da “Be Happy Trekking” per domenica 29 agosto 2021. Un’escursione, con merenda, musica e racconti sulle leggende locali.

L’escursione, curata da “Be Happy Trekking”, prenderà avvio da Lucese nel primissimo pomeriggio, per concludersi al Rifugio “La casa del maestro”, sul Monte Prana, dove i partecipanti potranno effettuare sosta e ristoro. Per l’occasione, l’associazione “Nati per scrivere” terrà un incontro sul folclore lucchese, con la presentazione dei libri “L’ora del diavolo”, di Alessio Del Debbio, e “Chi ha paura del Linchetto? Storie e leggende del folclore lucchese?”, editi da NPS Edizioni. Quest’ultimo volume contiene racconti fantastici di Del Debbio, canzoni di Joe Natta e disegni di Silvia Talassi, tutti ispirati alle leggende lucchesi.

La presentazione sarà accompagnata dall’esibizione della band “Joe Natta e le Leggende Lucchesi”, da una decina d’anni attiva sul territorio per promuovere cantando le storie e le leggende della zona. Musica, letteratura e sport si incontrano per un evento speciale, per scoprire tradizioni del folclore lucchese negli stessi luoghi dove si radunano streghi e folletti.

Per partecipare, obbligatoria la prenotazione al numero 333/9428361.

Per rimanere aggiornati, è in rete anche la pagina evento!

Contatti

L’associazione culturale Nati per scrivere nasce nel 2016 a Viareggio, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura. 

Nel 2018 ha lanciato il marchio editoriale NPS Edizioni, specializzato in storie fantasy, horror e mistery per tutte le età.



lunedì 6 agosto 2018

Intervista al cantautore Joe Natta (e le leggende lucchesi)

Intervista a Joe Natta (e le leggende lucchesi)

Bentrovati, viaggiatori di mondi fantastici! Oggi vi parlo di un artista eccezionale e eccentrico: Joe Natta, mente, voce e cuore delle Leggende Lucchesi. Un cantautore lucchese che, nella sua carriera, si è occupato di vari progetti, passando per varie fasi, un po' come Picasso: dopo una fase demenziale, dedicata a canzoni ironiche e divertenti, è passato a recuperare le leggende e le tradizioni popolari della Lucchesia, mettendole in musica (una forma utilissima per farle conoscere, a chi non le conosceva, e anche per conservarle), infine ha da poco lanciato l'ultimo progetto, che consiste nel mettere in musica le poesie di poeti italiani e internazionali. Conosciamolo meglio in questa intervista!

Buonasera Joe Natta, benvenuto sul blog, 
parlaci un po’ di te. 
Quando è nata e come è cresciuta, come si è sviluppata, la passione per la musica?

Ciao a tutti e grazie per questa intervista, mi fa davvero molto piacere.
La mia passione per la musica è iniziata quando ero piccolo, con i cartoni animati giapponesi degli anni ’80. Imparavo le sigle a memoria, le cantavo e le fischiettavo in continuazione. Anche adesso continuo a farlo! Sono melodie bellissime che davvero hanno fatto la storia di questo genere musicale. Crescendo ho cominciato ad ascoltare il beat anni ’60 e da li è partita la passione per la musica suonata: ho comprato una chitarra e ho iniziato con i primi accordi e a scrivere le mie prime acerbe canzoni originali. Infine dal 2002 ho iniziato con il progetto demenziale che è durato per 15 anni.

La tua produzione come cantautore è molto varia, si va dalle canzoni demenziali alla riscoperta delle tradizioni lucchesi, fino alla più recente messa in musica di poesie italiane. Come è stato questo percorso?

E’ stato un cammino “naturale” direi, c’è stata una evoluzione, sia musicale che personale.
Ovviamente si cresce, si invecchia, come cantavano i Byrds “Per tutto, c’è una stagione”, si cambia, e a me è sempre piaciuto esplorare vari mondi. Proprio per questo ho affiancato al demenziale prima il progetto delle “Leggende Lucchesi” (La riscoperta in musica delle più belle leggende della provincia di Lucca), poi quello di “Songs for Halloween” (Una serie di canzoni strumentali dedicate alla festa di Halloween) e infine quello della riscoperta della poesia. 

Ti definisci “cantautore demenziale”, per quanto riguarda la tua produzione di canzoni divertenti, irriverenti, a volte anche demenziali. Come è nata quest’avventura?

L’avventura demenziale nasce dalla mia voglia di non prendermi mai troppo sul serio. Come diceva il grande Chaplin “Un giorno senza sorriso è un giorno perso” e io la penso proprio così. Proprio per questo ho iniziato questo progetto, per regalare risate e collezionare sorrisi. Tutt’ora, a distanza di 15 anni, le persone mi scrivono che si divertono ancora con i video della mitica Nonna Rolanda o ascoltando le mie canzoni, questa per me non può essere che una enorme soddisfazione e ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito e sostenuto per tutto questo tempo!

Parliamo delle leggende lucchesi. Immagino tu sia un appassionato. Come è nato il progetto di raccontare le leggende lucchesi sotto forma di canzoni?

Proprio così, da grande appassionato di folklore locale, soprattutto delle pubblicazioni del Professor Paolo Fantozzi, ho deciso di trasformare in musica quelle leggende che più mi hanno colpito, un mio modo particolare di riscoprirle e valorizzarle. Storie e leggende legate a un territorio che ci aiutano a capirlo meglio e ad apprezzarlo di più. Purtroppo al giorno d’oggi la fantasia e l’immaginazione vengono continuamente violentate dalla televisione e da internet, ecco perché ho cominciato questa riscoperta musicale, quasi un viaggio musicale, attraverso le leggende di Lucca, Garfagnana e Versilia, con la speranza di appassionare chi le ascolterà a questo mondo fatato e meraviglioso.

Sei molto prolifico e hai scritto e musicato molte canzoni. Quanti album sono nati? Dove si possono ascoltare?

Sarò sincero, non me lo ricordo! Ho scritto più di 600 canzoni dal 2002 a oggi. In ogni caso la mia produzione musicale si può ascoltare gratuitamente tramite Spotify e tramite i videoclip che ho pubblicato su Youtube. Su spotify troverete la discografia demenziale, i 5 album dedicati alle Leggende Lucchesi e i 2 della festa di Halloween. Il progetto delle poesie invece viene pubblicato esclusivamente su Youtube, anch’esso gratis per tutti, la cultura non ha prezzo! 

Parliamo, infine, dell’ultimo progetto: stai musicando poesie di autori italiani. Come nasce questa idea? Quali poesie sono già state musicate?

Un’idea che mi è partita leggendo “San Martino del Carso” di Ungaretti. La trovavo molto musicale, oltre che bellissima, e da cosa nasce cosa; Dopo vari mesi di ricerche e studi ho deciso di rendere omaggio ai grandi poeti di ieri e di oggi musicandone le poesie che più mi hanno colpito. La considero una “riscoperta musicale” volta a far conoscere, grazie alle canzoni, quegli autori che hanno fatto la storia della poesia e che vale davvero la pena di leggere, perché capaci di regalarci le più svariate emozioni. Perdersi fra le parole e i versi è una cosa bellissima quanto preziosa e allora perché non unire anche la musica?

Sul mio canale YouTube “Nattachannel” e tramite il mio sito ufficiale ho già pubblicato poesie di diversi autori: il Francese Charles Baudelaire, l’americana Emily Dickinson, Allen Ginsberg, l’avanguardista E. E. Cummings, il grande poeta spagnolo Federico Garcìa Lorca e gli italiani Cesare Pavese, Alda Merini , Olindo Guerrini (In arte Lorenzo Stecchetti), Mario Benedetti, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Cesare Pavese, Pascoli e altri. Ogni 3 giorni farò uscire una canzone sul canale YouTube che si andrà ad aggiungere a quelle già pubblicate così che quella singolare mescolanza di passione e sentimento che sprigiona dalla musica e dalla poesia arrivi a più persone possibili nella speranza di avvicinarle a questo fantastico mondo fatto di parole ed emozioni. Ad oggi, le canzoni che ho composto sono all’incirca 120 passando per D’Annunzio, Cardarelli, Carducci, Sereni, Fortini, Giudici, Pozzi, Saba per arrivare a Laforgue, Lope De Vega, Leopardi, Penna, Gozzano, Palazzeschi, Govoni, Oxilia e tanti, tantissimi altri…

Altri progetti per il futuro?

Sicuramente portare avanti il progetto “Leggende Lucchesi” cercando di esibirci in concerto il più possibile. A settembre uscirà il terzo album della serie “Songs for Halloween” e come ho già detto ogni 3 giorni andrò avanti a pubblicare canzoni tratte da quelle poesie che più mi hanno emozionato.

Lasciaci pure i tuoi contatti.

Il mio sito ufficiale (link)
Il sito del progetto “Leggende Lucchesi” (sito)
Il sito del progetto “Songs for halloween” (sito)
Playlist ufficiale Youtube del progetto Musica e Poesia (link)

Grazie ancora di cuore per questa intervista.

lunedì 6 marzo 2017

Gli autori e i racconti di "Jukebox"

Gli autori e i racconti di "JUKEBOX"

Oggi il blog "i mondi fantastici" ospita il riepilogo di tutte le interviste fatte agli scrittori che hanno partecipato all'antologia "Jukebox. Racconti a tempo di musica" e che sono state presentate singolarmente nel corso del blog tour in dieci tappe appena concluso. Se non sapete cosa sia "Jukebox" (male!), ecco qua una veloce presentazione, prima di passare alla presentazione dei racconti che compongono il volume, per bocca dei loro stessi autori.


Titolo: JUKEBOX – Racconti a tempo di musica
Autori: autori vari
Editore: Associazione Culturale Nati per Scrivere
Genere: antologia di racconti
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: 10 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Pagine: 120
ISBN cartaceo: 9788894210224
EAN (Digitale): 9788894210231
Data di uscita: 10 febbraio 2017

Dove trovarla?
Disponibile in digitale su tutti gli store di ebook (Amazon, Ibs, Kobo Store, Libreria Universitaria ecc).

Disponibile in cartaceo
-          sullo store Nati per scrivere su Amazon
-          contattando l’associazione via email, telefono o facebook
-          in alcune librerie locali, come il caffè Lettera 22, Via Mazzini 84, Viareggio (LU).
Lista in aggiornamento continuo.

Trama: “Jukebox” è una raccolta di racconti, diversi per generi e ambientazioni, accomunati dall’essere legati alla musica, tanti piccoli mondi che ogni autore ha creato con il tocco che gli è proprio. In queste pagine, i protagonisti dei racconti mettono a nudo le loro emozioni, travolti dal potere di melodie pacificatrici, suoni diabolici e rapsodie incantate, perché le parole sono potere, scritte o cantate che siano. Possono portarci indietro, ai tempi delle ballate dei cavalieri, ai giorni spensierati dell’adolescenza, al momento della nostra nascita. Possono viaggiare tra i mondi e evocare spiriti inquieti, corrompere la nostra anima, rinfrancarci dalle fatiche quotidiane. Possono dare un senso all’esistenza, completandoci come uomini e ricordarci di non essere soli. Mai.

Jukebox” comprende:
Il crociato, di Emanuele Marcheselli
Frederick, di Luciana Volante
Lo spartito del diavolo, di Daniela Tresconi
Si bemolle, di Maria Pia Michelini
Sunday, gloomy Sunday, di Alessio Del Debbio
I love you, baby…, di Leandra Cazzola
Lucia e le sue note, di Serenella Menichetti
New York City boy, di Francesco Balestri
La voce, di Chiara Rantini
Gli infami, di Mirko Tondi



"Il crociato", di Emanuele Marcheselli, è una ballata, una storia in versi che ho scritto qualche anno fa sui banchi del Liceo. Letteralmente sui banchi. Affascinato da La belle Dame sans Merci di John Keats, mi detti a scrivere una strofa dietro l’altra durante le ore di lezione. Scrivevo a matita sul banco perché riuscivo meglio a cancellare e correggere. Scrivevo alcune strofe, le copiavo sul quaderno, le cancellavo e passavo alle successive appena avevo l’ispirazione. Il tutto richiese un paio di giorni. Il mio compagno di banco, Giuseppe, mi prese quasi per pazzo. 

Qualche tempo fa, di fronte ad una birra, gli ho detto che una certa ballata che avevo scritto al Liceo era stata selezionata per un’antologia ed ho provato a chiedergli se ricordava qualcosa in merito. Fortunatamente ha scordato tutto, e può continuare a guardarmi come una persona normale. Dicevo, comunque, che non resta molto di me in questa poesia. Il tema trattato ne "Il Crociato", che allora avvertivo intensamente, è la fugacità dell’amore. Ed ora, dopo che sono trascorsi più di quattordici anni dall’inizio del mio amore con Paola, non potrei proprio dire che le cose vadano sempre così nella vita.

Ha termine infine del buon cavaliere
la storia che insegna a chi piace
che il male pur sempre trionfa
e amore felice è fugace.





"Frederick", di Luciana Volante, è nato da un articolo di giornale letto per caso. Un famoso direttore d’orchestra ha raccolto l’appello e aiutato un’associazione pediatrica che si occupa di “terapia musicale” nei reparti di Neonatologia per Bambini prematuri. Alcuni pediatri hanno individuato perfino le melodie che aiutano i bimbi nati prematuri. Incredibile no? Da lì è nata l’idea che fosse lo stesso direttore d’orchestra, ora famoso, a essere nato prematuro e che una bizzarra infermiera fan del Rock anni ’70 e ’80, lo salvasse da un destino incerto. Tra le righe c’è il mio amore per la musica Rock che ascolto ancora su vinile e quello per i bambini essendo mamma.
“Ognuno di noi ha un pezzetto di cuore incastrato fra le note di in una canzone. La musica ha il potere di farti sorridere, piangere, emozionare, scuoterti o risollevarti il morale, a seconda del momento che stai vivendo. Chi non ha mai provato almeno una volta questa sensazione?”

“Lo spartito del Diavolo”, di Daniela Tresconi, è una storia completamente inventata, ambientata nel borgo di Trebiano in provincia della Spezia. Di fronte alla Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo è stato rinvenuto un cimitero medievale. Una squadra di archeologi, guidati dalla giovane Milla, è incaricata di riesumare e studiare le sepolture. In realtà in quelle tombe si cela un terribile segreto che potrebbe aprire per sempre le porte dell’Inferno. 

Il racconto, come tutti i miei scritti, nasce per caso, leggendo o scoprendo avvenimenti reali: in questo caso il rinvenimento del cimitero, sui quali costruisco la storia narrativa che si intreccia con la Storia quella con la S maiuscola. Di me contiene sicuramente la passione per il sovrannaturale e per tutto quello che non è possibile spiegare con la semplice ragione.

Dall’interno della Chiesa arrivava un suono d’organo, Milla non poté trattenersi dall’entrare. Gotica, divisa in tre navate da otto colonne di porfido rosso, pavimento in marmo e pregevoli affreschi su soffitto e pareti. Le appariva inquieta e inquietante, come il cambio repentino della melodia nell’antico organo a canne. La musica improvvisamente le era divenuta ostile, quasi fosse uno stridio di catene e un crepitare di fiamme. Nessuna delle donne che pregavano sulle panche parve provare la sua stessa sensazione. Avanzò verso l’altare, perdendo lo sguardo verso l’alto, dove schiere di angeli respingevano vittoriosi gli assalti del demonio.

"Si bemolle", di Maria Pia Michelini, è nato da un’immagine, un quadro di Hopper. Quella ragazza che sfiora ilntasto di un pianoforte. Parla di un incontro tra estranei, ciascuno con il proprio vissuto legato ad un uomo che ha attraversato i loro giorni lasciando un’impronta indelebile. Di me c’e` la certezza che la vita di ogni essere vivente e` legato all’altro da una trama sottile ma incisiva di cui non siamo abbastanza consapevoli.

“Lei rivide suo padre in quel giovane uomo chino sulle pagine del giornale. Aveva preso le stesse posture, lo stesso modo di girare il foglio e di mettere a fuoco le righe di una notizia d’interesse, che lo faceva avvicinare alla carta strizzando gli occhi da dietro le lenti...”


Sunday, gloomy Sunday”, di Alessio Del Debbio, è una storia fantastica con punte di terrore. Il punto di partenza è la canzone ungherese “Gloomy Sunday”, considerata una leggenda urbana nei paesi dell’Europa Centrale, una canzone maledetta collegata a molti suicidi avvenuti dagli anni Trenta in poi. Ovviamente, adorando le leggende urbane, non potevo non inserirla in qualche racconto, così ci ho costruito una storia breve, ambientandola a Berlino, nella Berlino alternativa di cui parlerò (di fatto, ne ho già parlato, perché il romanzo è pronto) in un romanzo urban fantasy ancora in cerca di un editore. 
Una Berlino dominata dalla Divisione, che caccia le creature sovrannaturali, e che incarica Ulrik Von Schreiber, incarnazione dello Spirito Protettore della Città, di risolvere il problema, aiutato dal fido e pavido collega Fabian.

Ah, il titolo è ovviamente una citazione di una più celebre canzone degli U2.

L’oscurità aspettava fuori dalla porta. Bussava, batteva, a volte cercava di infilarsi nelle fessure del legno scolorito, ma Rudi era sordo ai suoi richiami. Chino sulla scrivania, le mani macchiate d’inchiostro, scriveva e rileggeva, cancellava e scarabocchiava tutto. A volte si fermava, lo sguardo assente, il vento gelido che tormentava Berlino l’unico suono nell’appartamento, tendeva l’orecchio e scoppiava a ridere, poi ripartiva da capo.«Ritmo» mormorava. «Oh sì, ci vuole ritmo». Canticchiava e si grattava la barba, e se era soddisfatto batteva le mani, a volte anche i piedi, che fosse sera o mattina.

"I love you, baby!", di Leandra Cazzola, un altro racconto legato all’altro, “Punto e basta.” (inserito nell’antologia “Tracce. Cinque passi in Versilia”, dell’associazione culturale “Nati per scrivere”. Ora penso di essere pronta per fare il salto e continuare a scrivere gli altri racconti sulla mia adolescenza, per chiudere il cerchio e mettere giù il sequel di “Se son Rose fioriranno…”, il mio libro d’esordio. 

Vorrei arrivasse che dobbiamo prendere la vita con ironia o meglio ancora avere autoironia!  Riuscire a avere un po' di leggerezza nel solito tran-tran della vita quotidiana. Guardare quello che eri e come ti vedi oggi, ma non perché possa essere di esempio agli altri, ma vorrei poter fare arrivare che possiamo sempre avere un’altra possibilità, di vedere le cose sotto aspetti diversi. Lo spero vivamente. 



“Lucia e le sue note", di Serenella Menichetti, è un racconto nato così per caso. È una storia come molte altre, che parla della donna e delle difficoltà che essa deve incontrare nel suo percorso. Ho molte storie, dove compaiono figure femminili, con il loro carico di problemi. Donne che spesso devono lottare per raggiungere degli obiettivi.
In questa storia come in molte altri miei racconti, c’è soprattutto come ho detto prima, la donna. Quindi sicuramente qualcosa di me. La delusione, la lotta, la conquista, la rinascita, la dignità.
“Mi detesta e non solo come mamma. Anche come donna.”

"La voce", di Chiara Rantini: il mio girava nella mia testa da tempo. Da non molto avevo letto il romanzo di Robert Schneider “L'apocalisse”, incentrato sulla musica di Johann Sebastian Bach e volevo mettermi alla prova nella stesura di un racconto in cui fosse protagonista il fascino ambiguo della musica classica. E così è nato il mio testo, in cui il personaggio principale deve fare i conti con il potere seduttivo della musica e con la conseguente deriva dalla realtà. Ed è proprio la condizione di confine labile tra normalità e delirio ossessivo che fa di questo racconto qualcosa in cui riconosco qualcosa che, almeno letterariamente parlando, mi appartiene.

Luca aspirò profondamente l’aria e sentì, con un lieve senso di vertigine, la melodia rovesciarsi in onde sugli spettatori, sulla platea, sui palchi in alto e su fino al soffitto che brillava di uno splendido lampadario a gocce. Preso dall’emozione, non riusciva a distinguere nei particolari la scena che si svolgeva sul palcoscenico ma si beava della luce avvolgente che si avviluppava intorno alla musica, una luce azzurra e mistica capace di creare un benefico vuoto all’interno della propria anima. E afferrava i suoni che si levavano da quella luce ma non erano suoni riconducibili alla vita umana di tutti i giorni. Nella sua mente sorgevano visioni in cui fantastiche figure alate lo circondavano in volo, sollevandolo lentamente da terra. Allora Luca avvertiva una piacevole leggerezza nel corpo come mai gli capitava durante il giorno quando era seduto alla sua scrivania d’ufficio o quando rientrava a casa nella speranza di trovare un po’ di conforto alle contrarietà della vita lavorativa. Quella che stava vivendo a teatro era una seconda esistenza che usciva allo scoperto tra le note di un preludio e tra gli sguardi carichi di cerone dei cantanti. Nello scintillio delle vesti di scena, tra le pieghe delle parrucche finiva la sua condotta ordinaria di buon marito e iniziava la folle corsa verso l’ignoto, laddove i pensieri lasciano spazio a visioni mute dense di soave seduzione.


"New York City Boy", di Francesco Balestri: quando mi è stato proposto di contribuire a un'antologia con un racconto a tema musicale sulle prime non sapevo che cosa rispondere. La musica, per quanto segua alcuni cantanti semi sconosciuti in Italia ma molto famosi all'estero, non è un campo in cui mi tengo aggiornato, così ho deciso di scavare dentro di me e andare a caccia.

Il mio racconto nasce dalla mia passione per la musica anni '80. Di quel periodo ho sempre apprezzato lo stile di vita e la moda, il pensare che non ci fosse mai un domani e che il massimo del divertimento fossero i locali notturni di musica underground dove perdere la cognizione del tempo. Da qui all'immaginarsi di entrare nel famosissimo Studio 54 il passo è stato breve. Le mie parlano di una forte sfiducia nel mondo che circonda il protagonista, che invece è un grande amante della musica e insegue il suo sogno di potersi esibire di fronte a un grande pubblico, anche se questo significa scendere a compromessi con quella società che tanto disprezza.

Il tipo di melodie che porto nel cuore da sempre, un locale che ha fatto storia per aver ospitato grandi nomi del passato, il camminare sempre sul filo del rasoio. C'è parecchio di me in quelle righe.

“Salire quei gradini furono per me come scalare il monte più alto e più bello del mondo. Mi ero già esibito, certo, ma mai in un posto simile, mai in un posto con così tante persone, mai in un posto dove tutto sembrava poter succedere. Come fui colpito da quelle luci accecanti, come lanciai il primo accordo di chitarra, la pista sembrò bloccarsi di colpo, trattenere il respiro per un attimo per scrutare la nuova figura che si stagliava all'orizzonte...”

"Gli infami", di Mirko Tondi: il racconto è nato perché a me piace sperimentare sempre, così stavolta volevo scrivere qualcosa di disturbante, senza molti filtri della morale o del buonsenso. È la storia di tre tizi che fanno parte di rami diversi della malavita e si trovano a tu per tu con un quarto personaggio per un motivo all'inizio imprecisato. Quest'ultimo non se la passerà bene, fra le loro mani... Di me, vista l'esplosione di violenza che viene raccontata, spero ci sia pochissimo in questo racconto, se mi riferisco alla persona; se si parla dello scrittore, invece (dunque rispetto alla scelta delle parole e alla costruzione della storia), immagino che si possa considerare un tassello in più nella mia produzione, che intende spaziare tra i generi e gli stili. 

La prima cosa che fa è spaccargli la bocca. Gli piazza un calcio dritto in mezzo ai denti e lo lascia steso là a terra, con tutto il sangue che gocciola e le labbra che cominciano a prendere la forma di due lumaconi senza guscio, un ammasso di carne sfatto e molliccio che nessuna donna si sognerebbe mai di baciare.”

Buona lettura! Lasciatevi trascinare dalla musica dei racconti!