domenica 19 luglio 2015

I canti del sogno di George Martin

I CANTI DEL SOGNO DI GEORGE MARTIN

Uscita di recente, l'antologia "I canti del sogno. Volume 1" raccoglie sette racconti scritti da George Martin in epoche diverse e precedentemente usciti (anche) nella corposa antologia GRRM: A retrospective, contenente ben 34 racconti dello scrittore. In Italia quel volume non è mai uscito come tale, ma i racconti che contiene sono stati smistati in varie antologie pubblicate da Mondadori, come "Le torri di cenere" e "I re di sabbia". Adesso è uscito "I Canti del Sogno. Volume 1", il che lascia presagire l'uscita, quantomeno, di un secondo volume, con altre storie sempre prese da GRRM: A retrospective Dreamsongs.

Quali sono i racconti contenuti in "I canti del sogno. Volume 1"? Sono sette, esclusa un'introduzione di Gardener Dozois dedicata a George Martin.

Eccoli nel dettaglio:

- SOLO I BAMBINI HAN PAURA DEL BUIO: in originale "Only kids are afraid of the dark", uno dei primissimi racconti di Martin, scritto nel 1967, pubblicato in "Star-Studded Comics" #10, dell'inverno 1967. Il racconto, molto semplice, mette in scena un demone (Saagel, Principe dei Demoni, re di Corlos, Sovrano dell'Aldilà, Signore delle Tenebre, Oscuro Signore, il Distruttore di Anime) e un cacciatore, tale Dottor Weird, che lo insegue e cerca di sconfiggerlo.

- LA FORTEZZA: in originale "The fortress", racconta la storia di un gruppo di militari, guidati da Bengt Anttonen, asserragliati nella fortezza di Sveaborg, durante la guerra russo-finlandese dell'inizio dell'Ottocento. C'è storia, c'è il tentativo di un uomo di fare la cosa giusta, credendo nell'onore, e c'è anche l'asprezza, l'amarezza di chi si arrende senza combattere. Tematiche che ritorneranno nell'opera dello scrittore.

- E MORTE IL SUO RETAGGIO: in originale "And death his legacy", racconto breve che incrocia le vite di un politico americano (il Profeta, che gira per il paese tenendo comizi) e di un miliardario malato, tale Maximilian de Laurier. La tragedia, come sempre, è in atto.

- L'UOMO DA CARNETECA: in originale "Meathouse man", altro racconto giovanile di Martin, risalente al 1967. Pubblicato per la prima volta in "Orbit 18", Harper & Row, 1976. In Italia era già stato pubblicato come L'uomo della casa della carne, tradotto da Antonio Cecchi e Raffaela Campa, in Splatter Punk. Extreme horror, a cura di Paul M. Sammon, 1996, Bestsellers Oscar 712, Arnoldo Mondadori Editore, Milano. Un racconto distopico, ambientato in un futuro decisamente particolare, a tratti straniante, con protagonista un operaio in cerca d'amore in una società che sembra non offrirne più, prediligendo bizzarri rapporti sessuali. Non è un racconto semplice, ed è quello che mi è piaciuto meno, anche se offre interessanti spunti di riflessione sul futuro, soprattutto se consideriamo che è stato scritto negli anni Settanta.

- RICORDO DI MELODY: in originale "Remembering Melody", del 1981, uscito in "Rod Serling's Twilight Zone Magazine" dell'Aprile 1981, per TZ Publications, Inc. Interessante racconto, un pò onirico, a tratti angosciante, in cui Ted è costretto a confrontarsi con un'amica invadente del passato, tale Melody (drogata, sbandata, solitaria, in cerca di continuo conforto da parte degli altri), pensando a come togliersela di torno. La storia è costruita con un sapiente crescendo di tensione.

- LA CURA DELLA SCIMMIA: in originale "The monkey treatment", del 1983, pubblicato in "The magazine of fantasy & science-fiction", Luglio 1983, di The Mercury Press. Uno dei due migliori racconti, assieme all'ultimo, della raccolta, soprattutto per l'originalità dell'idea che non esito a definire grandiosa. Un uomo, tale Kenny Dorchester, ciccione e grande amante del cibo, di cui non riesce a fare a meno, cerca una via per dimagrire, finché non si imbatte in un vecchio amico, un tempo obeso come lui, che, sia pur con una certa reticenza, gli consiglia la cura della scimmia. Kenny la segue ma scopre che non è affatto piacevole. Un racconto con forti componenti oniriche, ma costruito con una maestria narrativa estrema, vissuto tramite gli occhi del protagonista, e le sue riflessioni.

- L'UOMO A FORMA DI PERA: in originale "The pear-sheaped man", del 1987, uscito in "Omni", dell'Ottobre 1987, di Omni International, Ltd. Altro racconto, dall'atmosfera simile a "La cura della scimmia", in cui emerge la maestria narrativa, la sapienza descrittiva e soprattutto l'originalità di Martin nel dare vita a trame che, pur nella loro semplicità, attirino il lettore, portandolo a divorare le pagine per sapere "cosa succederà". Un racconto questo che ruota, all'apparenza, sull'ossessione della giovane Jessie per un inquilino particolare, l'uomo a forma di pera, che abita nello scantinato, un'ossessione che, dal suo punto di vista, quasi rasenta lo stalkeraggio e la porta quasi a impazzire. Il finale, col botto, è garantito. Con questo racconto Martin ha vinto il Premio Bran Stoker nel 1987 per Best Long Fiction.

Sono racconti, quindi, molto vari tra loro, sia come ambientazione che come tematiche affrontate, tutti comunque con la giusta dose di ansia che incutono nel lettore. Una precisazione, forse supeflua: sono racconti autonomi l'uno dell'altro e, soprattutto, che non riguardano l'universo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Martin, infatti, prima di approdare alla saga fantasy per cui molti giovani e moderni lettori lo conoscono.

Per approfondimenti, consiglio un articolo sull'intera antologia "GRR Martin: A Retrospective", in cui vengono analizzati anche gli altri racconti non inseriti in "I canti del sogno. Volume 1".


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