venerdì 4 dicembre 2015

Il Calibrario dell'Avvento Giorno 4: Artemisia Birch

IL CALIBRARIO DELL'AVVENTO - GIORNO 4: ARTEMISIA BIRCH


Quarto giorno di Dicembre e quarto giorno del nostro Calibrario, dedicato a Artemisia Birch,  scrittrice italiana che di recente ha deliziato i lettori con un fantasy affascinante e avventuroso: "La porta tra i mondi", primo capitolo della Saga dei Sapienti di Wise, edito da Panesi Edizioni. Il romanzo, disponibile in ebook sui principali store, narra le vicende di Misandra, della piccola Moldra e del Silente Arden, nel magico (e mistico) regno della Gabria. Sul blog "I mondi fantastici" è già comparsa una recensione e una scheda del libro, a cui rimando i lettori.

Titolo: La porta tra i mondi
Autore: Artemisia Birch  
Editore: Panesi Edizioni
Genere: fantasy classico   
Formato: ebook 
Prezzo: 2,99 euro  
Pagine: 244 
Disponibilità: su tutti gli store. 
Su Amazon è disponibile un estratto. 
Pagina Facebook dell'autore.
Una recensione di "La porta tra i mondi" sul portale "Le lande incantate".

Trama: Magia, erbe e incantesimi nelle inviolate terre della Gabria. I protagonisti di questa fantastica storia sono Misandra, madre di Moldra, e Ardan, Guardiano della torre di Alagar, la nera torre dei Guerrieri Silenti, uomini con la rarissima capacità di compenetrare le energie degli Elementi: Acqua, Fuoco, Aria, Terra. Straordinarie avventure vedranno agire i tre più potenti Sapienti di Wise nel difficile tentativo di contrastare una grande minaccia per i territori della Gabria: una minaccia subdola e terribilmente pericolosa, perpetrata da creature fatate ribelli, da tempo rinchiuse in uno stato di non-vita, rappresentato materialmente dalle incantate foreste di Swoon, da cui sarebbe stato impossibile uscire se non attraverso la porta tra i mondi, un varco magico custodito da una fata dell'antico popolo. 

Oggi però, più che parlare del bellissimo libro (che, veramente, si legge tutto d'un fiato, quasi fosse scritto da Marion Zimmer Bradley!), oggi vogliamo conoscere l'autrice, le sue passioni, i suoi interessi e ovviamente scoprire qualche aneddoto sui suoi lavori. Cediamo la parola quindi ad Artemisia Birch.

***

INTERVISTA A ARTEMISIA BIRCH

Ciao Artemisia,

parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni? 


Fin da giovanissima sono sempre stata un’appassionata lettrice, dapprima di tutti i generi, poi mi sono avvicinata al fantasy e da quel momento ho trovato il mio mondo. Con il passare del tempo ho approfondito questa mia passione e l’ho affiancata agli studi sul potere sottile delle erbe medicinali, così sono arrivata a unire le due cose, trovando la mia dimensione di scrittrice. Ho cominciato a scrivere senza nemmeno saperlo. Da piccolina inventavo racconti ma non me ne rendevo conto. Mi definivo scrittrice anche quando ancora non pensavo di voler scrivere. Sono convinta che in qualche modo ognuno intuisca presto qual è il suo dono, sebbene spesso non si possiede la consapevolezza adeguata per rendere vita quella primissima sensazione. Ora non potrei fare a meno del fantasy e nemmeno della magia della natura. Credo che siano un meraviglioso tutt’uno. Nel mio mondo la natura è fantasia e realtà insieme. Lo è sempre stata e sempre lo sarà.

Quali sono le tue letture preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi scegliere il romanzo della tua vita, qual è?

Il libro che davvero mi è entrato nel cuore è “Le nebbie di Avalon” di Marion Zimmer Bradley. Mentre lo leggevo sembrava che parlasse alla mia anima, la comunicazione che si era stabilita tra il libro e me andava molto al di là della parola scritta. Le atmosfere che lo caratterizzano hanno influenzato fortemente la mia scrittura. Mi sono sempre trovata molto affine alla sua autrice, per me una delle più grandi scrittrici fantasy di tutti i tempi. Non potevo accettare che, con la sua morte, quella meraviglia avesse fine e credo di aver desiderato perpetuare, con i miei limiti, la magia che mi aveva trasmesso. 

Passiamo ai tuoi lavori. “La porta tra i mondi” è il primo capitolo della saga di Wise, un delizioso fantasy di forti ispirazioni avaloniane. Inutile chiederti, quindi, quali sono le tue fonti? Si nota, ovviamente, una decisa influenza del ciclo bretone, della saga di Avalon della Zimmer Bradley, oltre che notevoli interessi in campo naturistico e botanico. Vuoi dirci qualcosa al riguardo?

La Saga di Wise prende vita dalla forte passione che nutro per il mondo celtico e per la natura, per i suoi aspetti meno ovvi, più spirituali. Scrivere è un mezzo per esprimere quello che mi porto dentro e che difficilmente riesco a contenere. Credo sia questa sensazione di pienezza e di urgenza che spinga una persona a diventare scrittore. Non si può fare a meno di riversare su carta il proprio pensiero e spesso il processo creativo esula dal completo controllo razionale. Quando scrivo ho l’idea generale di cosa voglio comunicare, ma alla fine non so esattamente cosa sto scrivendo e quando ho finito mi sorprendo io stessa di quello che è uscito dalla mia mente. È estremamente divertente e affascinante, anche se molto impegnativo. Sono una perfezionista della parola e se non trovo quella giusta non posso andare avanti. Ogni parola deve corrispondere il più possibile allo stato d’animo che l’ha evocata e se così non è non sono soddisfatta. Il lavoro lo imposto prima in modo generale, appendendo fogli alle pareti della mia stanza per avere l’idea di cosa ho già fatto e di dove sto andando, ma poi, immancabilmente, la via che ho tracciato si arricchisce di molte sfumature prima inimmaginate. Sono in parte metodica, ma aperta alle meraviglie dell’imprevisto. 

La saga di Wise, ovviamente, continuerà. Hai già un’idea di quanti libri/capitoli saranno in tutto? Al riguardo, ci puoi dare qualche informazione sul tuo modo di procedere/lavorare? Indicativamente hai già un’idea di cosa parleranno i singoli libri, degli argomenti e delle situazioni che tratterai?


Per il momento la mia saga comprende quattro libri, il quarto ancora in via di completamento, ma l’idea iniziale era di scrivere una trilogia. Diciamo che anche in questo non mi pongo limiti, vedrò cosa succederà nel momento in cui dovrò terminare il libro che sto scrivendo. Se sarò ispirata a continuare, continuerò, sennò porrò fine alla saga.
Cosa farò dopo non lo so, ma il problema non me lo sono ancora posto. L’unica cosa che posso dire con certezza è che non smetterò di scrivere. Non ne sarei capace.

Generi e attualità: spesso, una certa critica miope (tutta italiana) accusa la letteratura di genere di essere puro edonismo, eppure è possibile servirsene per affrontare temi attuali e scottanti (qualche esempio? La prostituzione, la violenza sulle donne, gli abusi sui minori, il tema del diverso e quant’altro). Cosa ne pensi al riguardo?

Non credo nel puro edonismo nella scrittura di un libro. Certamente non nei miei. Dietro alle vicende narrate c’è sempre un messaggio che reputo importante, che può riguardare un modo più consapevole di guardare e affrontare la realtà, usando al meglio le stupefacenti capacità che ognuno di noi possiede. Ho anche un occhio di riguardo per il femminile, troppo spesso sottovalutato o mal gestito dalle donne stesse, per questioni personali o culturali. Insomma, cose da dire ne ho, sperando che possano risultare interessanti per chi decide di leggermi.

In Italia ci sono più scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando da parte i problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa situazione critica? Un’idea, una ricetta “natalizia” per incentivare la lettura, quale potrebbe essere secondo te?


Che ci siano più scrittori che lettori è senz’altro vero, ma questo significa che la creatività è sovrabbondante e che la scrittura rimane uno dei valori irrinunciabili, un rimedio sempre valido ai mali che ci affliggono, nonostante il momento storico difficile per la cultura, insidiata dalla superficialità dettata da un uso smodato della tecnologia, soprattutto da parte dei più giovani. Non ho un rimedio da suggerire per incrementare la lettura, perché sono certa che la questione porti già in sé la sua soluzione. Leggere è vitale per il singolo e per la società; quel bisogno ha già trovato e troverà modi alternativi per ottenere soddisfazione. Non tramonterà mai.

La disputa ebook/cartaceo: ha davvero un senso? Non sarebbe forse più produttivo concentrare le forze su altro? Qual è la tua opinione? Gli ebook possono aiutare gli autori emergenti a farsi conoscere, meglio di quanto non riescano a fare le piccole case editrici cartacee con tutti i loro ovvi limiti? 


La disputa tra ebook e libro cartaceo dal mio punto di vista non ha ragione d’essere. Un libro è l’anima dello scrittore e tenerla in mano, sfogliarla o leggerla su un dispositivo elettronico non fa differenza. Amo il profumo e la consistenza del cartaceo, ma amo anche la praticità e la convenienza dell’ebook. Si possono utilizzare entrambi con enormi soddisfazioni.

Progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?


Di progetti per il futuro ne ho molti e alcuni comprendono senz’altro il fantasy, ma non solo. Amo moltissimo l’alchimia e non escludo che io possa orientare la mia scrittura in quel senso. Chissà. Osservo la strada che si delinea davanti a me in ogni istante delle mie giornate e di certo al momento opportuno farò quello che sarò chiamata a fare. Non è splendido accogliere il mistero che ci riserva il futuro? Io sono qui. Aspetto, ascolto, mi faccio una risata e sono pronta ad agire.

Infine, qual è il libro che consiglieresti da regalare a Natale?

Per Natale non mi sento di consigliare un libro in particolare. Credo che l’augurio migliore sia quello di riscoprire la magia della lettura e avvicinarsi ai libri con uno spirito aperto, curioso, gioioso, qualsiasi sia il genere scelto. Se poi decidiamo di regalare un libro anche agli altri, allora, siamo davvero sulla strada giusta.


Grazie per essere stata ospite del blog “I mondi fantastici”.

 

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