lunedì 18 luglio 2016

"L'ora del diavolo" - racconto "Le fate di pioggia"

"L'ORA DEL DIAVOLO" - racconto "Le fate di pioggia"


L'aggiornamento di oggi è dedicato a "Le fate di pioggia", un racconto lungo inserito nella mia antologia "L'ora del diavolo". Questo racconto è nato per partecipare a "Verso Valinor" concorso organizzato dalla casa editrice Valinor, adesso Blanco Edizioni, a cui si è classificato secondo. A breve uscirà anche l'antologia contenente i migliori lavori del concorso. Nell'attesa potete leggere il racconto in "L'ora del diavolo", assieme ad altre dodici storie fantastiche.


Di cosa parla "Le fate di pioggia"? Come intuibile dal nome, la leggenda principale di riferimento è quella delle fate di pioggia, esseri magici, quasi incorporei, che era possibile intravedere nei giorni di burrasca lungo le pareti di roccia del Monte Altissimo o del Monte Corchia, nelle Apuane meridionali. Questo, quantomeno, era ciò che credeva Fabio, il bambino protagonista del racconto. Tanto desideroso di incontrare queste fate, Fabio si lascia irretire da una misteriosa figura, scendendo fino alla Cascata dell'Acquapendente per recuperare la rugiada magica, che però, ahilui, verrà usata in malo modo, costringendo quindi il protagonista a una nuova avventura, un vero e proprio percorso di crescita e avventure lungo il Monte Nona, fino al confronto finale con l'oscura creatura che ha intessuto questo bell'inganno.

Tra le tante leggende citate, oltre alle fate di pioggia e alla Cascata dell'Acquapendente, ricordo l'Ombra di Fumo, gli streghi e i Serpenti Volastri, lo strapiombo infernale del Monte Nona e ovviamente il patto con il diavolo, un topos di molte fole popolari.


Quando Fabio era bambino, e viveva a Basati con la sua famiglia, credeva che gli uomini fossero destinati a diventare sordi. Colpa del vento, che soffiava forte dal Monte Corchia e dall’Altissimo, scuotendo le cime degli alberi e i tetti delle case, vorticando e sollevando nubi di polvere. Con quei momenti, gli abitanti del paese avevano imparato a convivere, girando imbacuccati nei loro giubbotti, tenendo stretti i cappelli di lana che le alacri mogli lavoravano davanti al fuoco. Erano tempi duri, quelli, e il lavoro nei campi e il taglio nei boschi non potevano interrompersi per un po’ di vento. Nello lo ricordava al fratello dandogli una botta in testa ogni volta in cui si fermava ad osservare il cielo.
"L'ora del diavolo" è disponibile in cartaceo su tutti gli store di libri. Buona lettura! 





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