venerdì 9 settembre 2016

Segnalazione "I guardiani dell'Efterion" di Francesco Ambrosio

Segnalazione "I GUARDIANI DELL'EFTERION" di Francesco Ambrosio



L'articolo di oggi è dedicato a un giovane autore italiano, che ha pubblicato un romanzo fantastico molto particolare, una fiaba ambientata nello spazio, dove convivono elementi del fantasy e della fantascienza. Scopriamo insieme "I guardiani dell'Efterion" di Francesco Ambrosio! In fondo, come sempre, qualche notizia sull'autore e il booktrailer del romanzo!

Titolo:  I guardiani dell’Efterion
Autore:  Francesco Ambrosio
Editore: Bibliotheka Edizioni
Genere: Fantasy
Formato: cartaceo ed ebook.
Pagine: 416
Prezzo:  17 cartaceo  3,99 ebook
ISBN: 9788869341724
Il libro è disponibile sul sito della casa editrice.
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Su Penne Matte potete leggere un gustoso estratto
 

Trama:

Mettetevi comodi. Una lunga fiaba ambientata nello spazio.  
Un uomo che scappa da una clinica psichiatrica, una bambina russa che viene condotta contro la sua volontà su un pianetino chiamato Efterion, sulla quale si erge l’omonimo e grande Tronco che con i suoi tanti rami e radici veglia sull’armonia dell’intero universo.
La loro storia si incrocerà con quella di altri alieni, fino alla formazione di una vera e propria squadra di guerrieri volta a combattere innumerevoli nemici e cercare di riportare l’armonia e la pace nello spazio, sempre in nome dell’Efterion.
La Terra, quindi, è solo il punto di partenza, ma il viaggio continuerà tra pianeti e stelle diverse, spesso molto particolari. Ma da cosa dipende veramente l’oscurità che per secoli ha intrappolato l’universo? Battaglie, tanti nemici, colpi di scena continui, intrighi e segreti oscuri si susseguiranno fino all’ultima pagina, per arrivare a svelare l’origine di tutto.





Dal cielo cadevano lacrime rosse. Erano in migliaia gli invasori che volavano verso quel pianeta. Tra urla disperate e pianti di bambini la popolazione si rifugiava nei tunnel azzurri posti ai piedi di enormi alberi. Le abitazioni situate sui rami bruciavano con il legno rovente che creava continue scintille. I guerrieri rossi sconfitti venivano gettati tra le onde del mare. Al centro sulla sabbia verde in quel polverone si intravedevano delle sagome che combattevano senza soste. Felisandro si spostava saltellando mentre l’avversario tentava di afferrarlo. Poi un saltello in avanti e sollevando in alto i suoi piedi, con un pugno secco al volto, il nemico cadde all’indietro. Un altro si avventò su di lui ma l’uomo si levò in volo e lo mandò a vuoto. Un fendente a destra poi un altro subito a sinistra, lo spadone di Ezekìel si muoveva velocemente per attaccare i due che l’avevano circondato. Poi lo lanciò in avanti e la lama trafisse in pieno una testa. Passava tra i nemici con il suo corpo che diventava una tavola piatta poi le sue mani si irrobustivano e colpivano a destra e a sinistra e ne spazzava cinquanta alla volta o forse cento se si contano i due lati. Possente usava tutta la sua agilità per colpirli in massa. Al centro si poteva notare quella che in apparenza sembrava una montagna. Ma la luce chiara del cielo mostrava un gigante che batteva i piedi sulla sabbia accecando con grossi polveroni i guerrieri porpora che lo assalivano in massa. Poi con tutta la forza che aveva in corpo Origi posava a terra le sue manone e scavava profonde fosse nella sabbia provocando scossoni che facevano tremare il suolo e centinaia di nemici. Il gigante era piuttosto arrabbiato ma loro non avevano paura dei suoi ruggiti e cercavano di aggrapparsi a ogni parte del suo corpo pur di indebolirne l’impeto. Qualcuno saltò sulle spalle di Origi. L’alieno rosso aveva da
lì un’ampia visuale del campo di battaglia. Un colpo secco e la palla di fuoco scagliata dal suo Generatore destro arse vivi un gruppo di guerrieri che si trovavano sulla stessa traiettoria. Aidoborn ne aveva fatti fuori un bel po’.

Origi sembrava piuttosto indispettito perché aveva sentito un’altra presenza sulla spalla sinistra. Con precisione da lì scagliò il suo spadone nero su un nemico, colpendolo in pieno petto, con la lama che trapassò la carne da parte a parte. La sabbia verde era macchiata di rosso porpora. Ezekiel si lanciò a terra e volando passò in mezzo a centinaia di guerrieri rossi, menando fendenti in ogni direzione e colpendo con una precisione impressionante. Teste e arti spezzati volarono a centinaia nell’aria prima di cadere sulla sabbia. Poi si fermò vicino al corpo sanguinante che prima aveva trafitto al petto. I suoi occhi brillarono come se avesse avuto una grande intuizione. Un’idea folle, pensò Ezekìel dentro di sé, e con le sue braccia sollevò il cadavere da terra e senza avvisare i suoi compagni si levò in volo. Lo osservarono stupiti mentre abbandonava il pianeta e Aidoborn fece loro cenno di lasciarlo andare. Un nemico si stava avvicinando alle sue spalle, ma una saetta gli passò di fianco. Era Felisandro che aveva afferrato il guerriero porpora e l’aveva scaraventato nel
mucchio. L’alieno rosso con un cenno del capo ringraziò il suo salvatore. Ma non era finita ce n’era ancora per molto perché altre lacrime rosse erano pronte a sgorgare dal cielo, ma avrebbero trovato di sicuro una scomoda accoglienza. Felisandro, Aidoborn, Origi e Possente erano ancora schierati sulla spiaggia.
(Estratto dal capitolo 38 "Le ali del sogno", del romanzo "I guardiani dell'Efterion")





Francesco Ambrosio nasce a Caserta il 16 dicembre del 1990. Dopo il diploma presso il Liceo Classico Francesco Durante di Frattamaggiore e una iniziale esperienza universitaria ha intrapreso varie strade che hanno comunque contribuito ad alimentare la sua passione per la sscrittura. Ama creare, inventare storie che travalicano i limiti della realtà. Gli piace leggere, è un appassionato di thriller storici e fantasy. Tra le altre sue passioni ci sono il cinema, lo sport e nell'ultimo anno ha coltivato anche i balli caraibici. Inoltre pensa sempre a crescere e a migliorarsi in ogni cosa che fa perchè sa che non si smette mai di imparare dalla vita. 

Buona lettura! :)





 

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