mercoledì 12 luglio 2017

Recensione "L'ombra del primo re" di Lorenzo Sartori

Recensione "L'ombra del primo re" di Lorenzo Sartori

Torna Lorenzo Sartori sul blog "i mondi fantastici". Per i lettori di vecchia data (ma ce ne sono?), Lorenzo è stato già ospite con i suoi lavori "Home run" (racconto di fantascienza, recensito qua) e "Sonata per violino" (recensito qua). Oggi finalmente vi parlo di un romanzo completo, di genere fantasy: "L'ombra del primo re", edito da Gainsworth Publishing. Qua una veloce scheda di presentazione.

Titolo: L’ombra del primo re
Autore: Lorenzo Sartori
Editore: Gainsworth Publishing
Genere: Fantasy
Formato: cartaceo / ebook
Pagine: 322
Prezzo: 17,00 euro (cartaceo), 3,99 euro (ebook)
ISBN: 978-88-99437-10-7


Trama: Nel regno di Tidor, una nebbia perenne avvolge la misteriosa foresta di Liwiz e si dice che sia frutto del maleficio di una strega. Il re Yudra è pronto a dare la propria figlia, Sari, in sposa al cavaliere che sarà in grado di eliminare la strega e far finalmente alzare la nebbia. Per l’occasione indice un torneo ma non sa di aver innescato così una serie di eventi destinati  a rompere un equilibrio antico e a mettere a rischio l’esistenza del regno e tutto ciò che ha di più caro. 

Sviluppato su tre racconti legati tra loro, L’ombra del primo re è un romanzo fantasy costruito su atmosfere fiabesche, battaglie epiche, malefici, intrighi di corte e numerosi colpi di scena.


Come anticipato nella trama, il romanzo è in realtà costruito da tre storie: "Con l'ultimo respiro", "Il segreto di Bima" e "La millesima luna", collegate tra loro ovviamente. Ho apprezzato questa costruzione originale, e anche il modo in cui le vicende dei protagonisti delle varie parti si uniscano tra di loro nel finale. Ma andiamo con ordine.

"Con l'ultimo respiro" è una storia ambientata nel regno di Tidor, ai giorni del re Yudra. L'ambientazione è molto classica: c'è un re che vuole far sposare la figlia, ci sono vari pretendenti e una gara per stabilire chi sarà il vincitore. C'è un'arma magica, e pericolosa, e c'è una foresta stregata. Credo che, tra le tre storie, sia quella più classica e dalla struttura più semplice. Rimane comunque una storia gradevole, scorrevole, curata a livello stilistico e comunque con una piccola sorpresa finale. Segnatevi i nomi dei protagonisti: Awira (non l'antivirus!) e Sari o Neha, perché li ritroveremo.

Il secondo racconto "Il segreto di Bima" inizia nel presente, poco tempo dopo la fine di "Con l'ultimo respiro", però poi è strutturato come un enorme flashback, una vicenda raccontata da un anziano personaggio e che si svolge moolto prima, e ruota attorno alla figura di Bima, il leggendario re che ha fondato il regno di Tidor. Questa storia è davvero appassionante e ricca di colpi di scena, intrighi di palazzo e begli scontri equilibrati. Mi è piaciuta parecchio, anche perché Bima si rivela un protagonista interessante, che non ha paura di sporcarsi le mani pur di fare quel che va fatto. Un personaggio che sta al di là dei normali concetti di bene e male, di cui troppi fantasy buonisti sono infarciti, e riesce a scegliere ciò che davvero è il "bene" per il suo popolo. Non mi dispiace, inoltre, che non comprenda fino in fondo gli eventi. E non dico altro.
Lo Stratega era colui che aveva il comando sul campo di battaglia. La carica durava quattro anni e non era rinnovabile. In origine era un consigliere militare, ma da quando Koa si era chiuso nel castello, questa figura era venuta a coincidere con quella del comandante sul campo. Bima era al secondo anno del suo mandato e si era rivelato subito un abile e coraggioso condottiero. Questa era la quarta ribellione che avrebbe stroncato. E sapeva che non sarebbe stata l'ultima.
L'ultimo racconto "La millesima luna" è il più lungo dei tre e riprende le trame aperte nei due racconti precedenti. Siamo di nuovo nel presente, pochi mesi dopo i fatti narrati in "Con l'ultimo respiro", in occasione del compleanno della principessa. La corte di Tidor è tirata a lucido per l'arrivo delle delegazioni da tutti e quattro i regni, un'occasione di festa che però rischia di diventare un'apocalisse, dato che qualcosa di pericoloso striscia non visto nelle tenebre del mondo, cercando di portare a compimento un piano che culla da secoli. In questo racconto ritroviamo Awira e Sari, protagonisti del primo racconto, il povero Tias, un guerriero mutaforma, e altri personaggi nuovi e vecchi, in una circolarità che si chiude. Ci sono inganni e intrighi, magia e seduzione, battaglie e perdite, in una storia che scorre rapida, tenendo alta l'attenzione del lettore.
Perché così tanto odio nei confronti di una persona che era lì solo per aiutarli? Cosa li spingeva ad andare contro il loro interesse? Avevano chi li poteva aiutare a guarire da malattie di cui neanche conoscevano l'esistenza. Anche di quello avevano paura. I mortali hanno paura di tutto ciò che non conoscono ma hanno ancora più paura di imparare. Hanno il terrore di capire.
Nel complesso, un bel libro, consigliato soprattutto agli amanti del fantasy classico, eroico o sword & sorcery che dir si voglia. Ah, ho trovato piccoli riferimenti a "Game of Thrones", non so se sono casuali o degli omaggi dell'autore. Vediamo se li trovate anche voi! :-)




1 commento: