mercoledì 11 novembre 2015

I mondi del fantasy V - un viaggio nel fantasy italiano

RECENSIONE "I MONDI DEL FANTASY V" 

Il sottotitolo dell'articolo potrebbe essere "un viaggio nel fantasy italiano", dato che l'antologia è, di fatto, un vero e proprio tour tra i giovani autori del fantastico made in Italy, ognuno con il suo stile, la sua capacità di evocare e creare mondi fantastici, e anche con le proprie tematiche e ambientazioni, diverse e a modo loro originali. Come indicato nel titolo, oggi vi presento l'antologia "I mondi del fantasy V", di Limana Umanìta Edizioni, già segnalata in un precedente articolo assieme ai volumi che l'hanno preceduta negli anni. Per chi non la conoscesse, è il volume che raccoglie i racconti selezionati dall'omonimo premio "I mondi del fantasy" organizzato ogni anno da Scriptorama e Limana Umanìta. Quest'anno l'antologia ha ospitato 18 racconti, tra cui il mio urban fantasy "Il risveglio degli Oceanini". Eccoli nel dettaglio:

RUHANGA, di Salvatore Pastore: il racconto di apertura è ispirato alla figura leggendaria del ruhanga, al cui culto la madre del protagonista è devota. Detto anche mangiasensi, si appropria dei sensi delle persone (vista, udito ecc), al fine di combattere contro il malvagio Gemello Corruttore.

L'ANIMA DEL GHIACCIO, di Sarah Bernardinello: in un regno fantastico due sorelle (Quitania e Quiera) vengono strappate alla famiglia dal comandante Molho e si ritrovano al centro di un conflitto epocale, che metterà a dura prova i legami familiari. La particolarità del racconto è l'essere intervallato da "canzoni" o canti, in versi.

IL RISVEGLIO DEGLI OCEANINI, di Alessio Del Debbio: il mio racconto è ambientato a Viareggio, ai giorni nostri, dove i due protagonisti (il coraggioso e intraprendente J, e l'amico, più riflessivo ma non per questo meno tosto, Leo) devono fronteggiare l'invasione degli Oceanini, il misterioso popolo che vive negli abissi del mare di fronte alle coste toscane. Sconfitti da una grande crociata guidata da Federico II di Svevia nel 1244, e confinati in una prigione di madreperla sul fondo del mare, guardati a vista dalla Torre della Meloria e da altri fari e fortezze di guardia disseminate lungo la costa tirrenica, gli Oceanini stanno tornando. O forse sono tornati già da un pò, con le sirene come apripista, quelle stronzette fascinose in grado di incantare le persone, confonderle... e poi strappar loro la testa. Nel tentativo di contrastare l'avanzata degli Oceanini, J e Leo cercano l'aiuto di Jack, il guardiano del faro, nonché membro dei Dodici, un'organizzazione (di sfigati, come sottolinea J) con il compito di proteggere gli uomini da minacce di ordine sovrannaturale. Ce la faranno? Lo scoprirete solo leggendo!

UN LANCIO FORTUNATO, di Stefano Marras: Kassim e Emar giocano a dominion, in Zarkhandia, nel nord dell'impero, un gioco divertente con dei "pezzi" animati, che riproduce una vera guerra, quando li raggiunge la notizia della morte dell'Imperatrice Galiena e dei due pretendenti al trono. Un'idea si forma allora nella mente di Kassim, sostenuta dal grido "Imperator!", lanciato involontariamente dall'amico.
Per me è uno dei racconti migliori della raccolta. Scritto bene, scorrevole, originale nell'idea, sensato e logico nella realizzazione, con qualche punta di ironia, fino al colpo di scena finale.

LA TEMPESTA VERDE, di Marco Montesi: una storia di mare e marinai (ricca anche di un'adeguata selezione di termini adatti, che, da viareggino, ho notato e apprezzato), dove l'elemento fantastico è limitato alla parte finale. Due navi impegnate nella pesca a strascico si trovano di fronte una tempesta verde, nata addirittura dall'invidia di un uomo, che sprigiona una potenza devastante.

NOTTURNO, di Paolo Fumagalli: delizioso racconto che starebbe bene in un'antologia di storie di Edgar Allan Poe, per l'atmosfera (notturna, appunto) di cui è intriso, la dimora nella brughiera nebbiosa, per il ritmo soffuso con cui la trama avanza e la verità emerge nel cuore del protagonista (e anche del lettore) e per il colpo di scena finale. Un bel racconto di cui voglio dire poco perché va scoperto e assaporato pian piano, come un investigatore giunge progressivamente ad avere il quadro completo in un'indagine.

IL PORTATORE DI ANIME, di Giuseppe Gallato: un racconto epic fantasy di battaglie, vendetta, cannibali assetati di sangue e fanciulle in pericolo, il tutto avviluppato in una dimensione onirica in cui le anime dei due protagonisti si trovano a incrociarsi.
A parer mio, questo racconto ha l'incipit più bello, evocativo e ritmato di tutti. Non solo dei racconti di quest'antologia ma di molti altri racconti che ho letto.

Un passo, il freddo.

CORTESIA CONTADINA, di Marcello Maestri: ovvero, anche il fantasy può essere umoristico e strappare qualche risata, non per forza deve parlare di guerre sanguinose. Il protagonista, Cobb Larkin (grande amante della zuppa di rape), mi ha ricordato Dinamite Bla! Buona soprattutto la seconda parte, con il ben studiato (e divertente) scambio di battute tra i due personaggi della storia.

CORVO ERRANTE, di Conrac A. Gilac: un altro racconto epic fantasy, di regni sconosciuti e in guerra, scontri e tradimenti, caste di guerrieri dai nomi altisonanti e magia. Ammetto che tra tutti quei nomi mi sono un po' smarrito, ma ho trovato originale il rapporto quasi simbiotico tra Aberth e il corvo.

Accetta il dono! Accetta la furia! Uccidili tutti!

STORIA DI UN PITTORE E DEL SUO DESTINO, di Diego Gnesi Bartolani: come disse Loki, nel Lokasenna: mai fidarsi di una veggente! E infatti il pittore (protagonista del racconto) lo scoprirà a sue spese quando tenterà di cambiare il corso del destino. Un racconto interessante, ambientato nell'immaginaria città di Ilisin, e molto scorrevole.

L'URBE, di Annarita Petrino: un racconto distopico, ambientato in questa grande città-stato chiamata "l'urbe", suddivisa in varie sezioni in base ai punti cardinali, e che lascia spazio anche ad elementi di attualità, come il rapporto tra scienza e fede, la procreazione indotta, l'ecologia.

I DESIDERI DEL DIAVOLO, di Roberto Guarnieri: simpatico racconto breve (forse il più breve della raccolta) che mi ha ricordato i romanzi di Malvaldi al bar di Pineta. Qua siamo al bar Roma, di Scopetta, negli anni Ottanta, dove alcuni amici si ritrovano, come nella canzone di Gino Paoli, ognuno con i suoi problemi e i suoi desideri. Ma... be careful what you wish for! Con la salute, non si scherza.

HOTEL BELVEDERE, di Marco Filippazzi: tre amiche vanno in montagna per un weekend, per sciare e trascorrere del tempo assieme, ma la vacanza assume presto una sfumatura pericolosa. Un racconto di fantascienza che mescola elementi di fantascienza (alla Alien) con un'atmosfera misteriosa alla Poe.

PELLEGRINAGGIO, di Dario Arzilli: un racconto da leggere con calma, con protagonista Joaq'M'Bar e la sua missione di entrare nel Tempio. Ce la farà? Ce l'ha fatta? Domande esistenziali che trascendono il tempo, come scoprirà lui stesso nell'avanzare, dentro il tempio ma anche dentro se stesso.
Non c'è amore del vivere senza disperazione di vivere.
BERRETTO ROSSO E CUOR DI DIAMANTE, di Beatrice Corradini: una gita scolastica nella brughiera scozzese diventa l'occasione per un'avventura misteriosa e sanguinaria, con un fantasma beneducato (Berretto rosso, appunto) che disperatamente tenta di portare a termine la sua missione, per riunirsi all'amata, e una ragazza dal cuore di diamante... che lo lascia fare.

Il sangue innocente è sempre puro.

HAETIO (DANDELION), di Fausto Scatoli: un racconto particolare (che potrebbe essere ambientato in un futuro distopico come in un regno fantastico) che segue gli spostamenti di Margon e del suo Superiore Haetio, un cavallo evoluto, mutato geneticamente, con poteri intellettivi simili a quelli degli esseri umani. Un racconto dal tono garbato che eleva un animale a compagno di viaggio, facendone di fatto il co-protagonista, e sostiene l'importanza dei libri.

BOTTINO DI GUERRA, di Luca Simioni: splendido racconto, di forte impatto, con un lessico studiato e appropriato, che mette in scena la meschinità degli uomini (di ogni epoca e luogo potremmo dire, di oggi, come di quelli che popolano i regni fantastici), soprattutto in tempo di guerra, che non esistano a saccheggiare i vinti. Ma attenzione ai rapporti occasionali!

L'AVVENTURA DELLE FATE DI COTTINGLAY, di Luigi Siviero: simpatico racconto conclusivo ispirato alle avventure di Sherlock Holmes e del suo creatore, Sir Arthur Conan Doyle. Raccontato tramite estratti da lettere, diari e atti ufficiali, mescola piani diversi della realtà ragionando attorno all'assunto se le fate esistano o meno.

Un'antologia, quindi, che raccoglie racconti molto diversi l'uno dall'altro. Si va dall'urban fantasy al fantasy più epicheggiante e cruento, dalle storie di misteri e fantasmi a racconti più umoristici fino al distopico. In alcuni casi, secondo me, si sente il peso del numero massimo di battute, forse la storia avrebbe avuto bisogno di più spazio per presentarsi al meglio; altri racconti invece sono davvero belli, non soltanto perché scritti bene ma proprio perché "funzionano" nella loro compattezza e brevità. Degna di nota comunque la diversità degli scritti, e anche delle fonti di ispirazione a cui i vari autori hanno attinto (leggende locali, mitologie di vario tipo, gialli e classici della letteratura, fatti di attualità e quant'altro).

Ricordo infine che l'antologia è acquistabile sul sito di Limana Umanìta Edizioni, nella sezione Shop. Buona lettura!








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