mercoledì 13 settembre 2017

Recensione "Steambros Investigations. L'armonia dell'imperfetto"

Recensione "Steambros Investigations. L'armonia dell'imperfetto"

Buongiorno, lettori dei mondi fantastici. Oggi vi porto a Londra, nell'età vittoriana, gli anni di Sherlock Holmes, di Jack lo Squartatore e della diffusione dell'energia a vapore. Ma non la Londra come la conoscete voi, quella creata ad arte dai fratelli Steambros, Alastor Maverick e L.A. Mely, per il loro romanzo "L'armonia dell'imperfetto". Si tratta del primo volume della trilogia "Steambros Investigations", ma può essere tranquillamente letto da solo, in quanto segue un'indagine affidata ai due fratelli, fino alla sua risoluzione. Un po' come i gialli di Sherlock Holmes, che sono tutti autonomi.

Partiamo dall'inizio. Chi sono i protagonisti? I fratelly Hoyt: Nicholas e Melinda. Nicholas è un tipo piacente, un po' farfallone, che ama relazionarsi con le persone, soprattutto con le donne (e conquistarle!), veste in maniera stravagante, adorando soprattutto i cappelli (cilindri!). La sorella è un po' più chiusa, sopporta suo malgrado l'esistenza del genere umano e non riesce mai a trattenersi quando deve dire qualcosa. A detta dello zio, è una zitellona! :) Due personaggi molto diversi, cresciuti dallo zio dopo la scomparsa dei genitori, e appassionato di indagini. Hanno l'occhio attento e riescono sempre a vedere ciò che sfugge alla polizia, soprattutto al povero capitano Morris.

In questo libro, "L'armonia dell'imperfetto", Nicholas e Mel vengono chiamati a investigare sulla morte di Lord Bamminton, che qualcuno vuole far passare per un suicidio. La vedova, disperata e annichilita dalla sua assenza, non sa a che santo rifarsi e affida l'indagine ai fratelli Hoyt. E così si sviluppa tutta la vicenda, che chiaramente non vi racconto, fino alla risoluzione finale. Non manca qualche piccolo colpo di scena.

Più che sull'indagine in sé, il romanzo mi ha colpito per altre cose. Partiamo dalle basi: copertina e titolo. La copertina è carinissima, semplice ma  ben adatta all'atmosfera steampunk del romanzo. Il font usato per il titolo è troppo carino e quel cilindro messo sulla B ci sta benissimo! Anche la parola "Steambros" cade proprio a fagiolo, riferendosi sia ai due fratelli protagonisti della saga sia ai due autori che stanno dietro la sua creazione: Alastor Maverick e L.A. Mely, giovani scrittori che hanno esordito con Dark Zone Edizioni.

Molto ben curati anche i protagonisti, che appaiono diversi e interessanti, ciascuno a modo suo (anche se per sopportare Mel ci vuole un sant'uomo come Nich). Nel piccolo, anche i personaggi secondari sono ben abbozzati, come la grassa e pettegola signora Morris, "il gazzettino" del quartiere. Infine, ultima cosa che mi è piaciuta: il mondo steampunk. Nel corso del romanzi ci sono frequenti riferimenti a questa Londra particolare, al modo in cui la tecnologia del vapore si è fatta strada nella vita dei cittadini, ad esempio il sidecar dei fratelli Hoyt o apparecchi per aprire e chiudere le porte o riscaldare l'acqua, però questo aspetto non è mai invadente, bensì bilanciato con l'introspezione dei personaggi e l'avanzare dell'indagine. In questo modo, anche un neofita, che non sa cosa sia lo steampunk, può entrare piano piano in questo mondo originale e affascinante, senza esserne soverchiato e senza smarrirsi. Un approccio moderato, che non toglie mai spazio al proseguire delle indagini.

Nota di merito finale: carinissima la scelta di inserire delle ricette inglesi a fine libro. Tutte ricette di pietanze assaggiate o cucinate dai fratelli Hoyt nel corso del romanzo. Per cui, amici lettori, se siete golosi e vi piace la cucina inglese, potete pure sbizzarrirvi e, perché no, organizzare una cena a tema "Steambros", con vestiti e cibo adatti!

Alla prossima lettura! ;)

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